venerdì 26 aprile 2013

L'uomo E' un'isola!


"Forse è vero che c'è un tempo per ogni cosa, per apprezzare qualcosa di diverso, per assaporare un nuovo gusto. Meglio non concedersi il lusso di aspettare, quindi. Dunque non cincischiare e fare tutto quello che è nelle mie possibilità adesso mi sembra imperativo (... sto un tantino dando di matto?)."



Ascolto, suono e risuono, mi riascolto mentre canto la stupenda canzone di Bonino cantata nel film 'I diavoli volanti' dal grande Albertone, l'unica che mi regali un sorriso, un raggio di sole nel grigiore delle giornate milanesi: e siamo ad aprile, e che c....! E riconosco che in effetti non è così male, sarà forse pure merito della canzone, anzi, sicuramente. No, dico, cantare. Certo dovrei provare dunque con canzoni estremamente diverse rispetto alle solite filastrocche monotone della maggior parte della gente che fa musica oggi. 'Scegliere bene e farmi un repertorio', penso tra me e me mentre mando una piccola registrazione ai miei amici per sondare la possibilità. Pochi minuti e arrivano le risposte sferzanti che mi aspettavo, mentre qualcuno sembra apprezzare, forse con chiaro intento sarcastico, non so. Mi diverto a leggere e scoppio a ridere quando il Miccoli ci tiene a farmi arrivare un messaggio chiaro e tondo: 'Studia!' Eheh.

Quando si frequentavano le elementari e le medie, ma anche ancor prima alle materne, i maestri e poi i professori si divertivano a farci ripetere a squarciagola le solite canzoncine di natale o quelle che prevedeva il copione storpiato di qualche commedia importante da esibire nella recita scolastica di fine dicembre.
Non so, sarà un caso, ma a me andavano sempre i ruoli più sfigati. In una delle uniche due che ricordo ancora con nitidezza, impersonavo uno dei pastorelli. La mia interpretazione fu 'magica'. Sono stato il pastorello più zitto, muto e rassegnato dell'intera storia delle recite natalizie delle elementari della Toniolo; il copione non prevedeva mie battute. Alchè, quando mia madre alla fine, dopo l'applauso generale, mi venne a prendere per mano e mi disse "sei stato bravissimo!", io risposi seccato con un "Che fai? Sfotti?".
L'altra 'magica' interpretazione fu alle medie: impersonavo un drogato. E già questo... La cosa più divertente a cui oggi pensavo è, però, che non mi si addobbò per nulla, ora che ci ripenso, con che ne so orecchini o robe del genere. Capisco ora quale idea quindi aveva di me il mio professore di scienze, regista per l'occasione. Eheh. Va be, altra roba su cui farmi due risate.

B.M.



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