"Date importanza alle parole e non parlate tanto per parlare! Esprimete solo pensieri che abbiano significato logico! I rimanenti sono solo malote che si aggirano nel vostro cervello e fuoriescono dalle vostre bocche!"
DiarioDiBordo
lunedì 15 settembre 2014
Piccolo disguido a corte
"Date importanza alle parole e non parlate tanto per parlare! Esprimete solo pensieri che abbiano significato logico! I rimanenti sono solo malote che si aggirano nel vostro cervello e fuoriescono dalle vostre bocche!"
giovedì 17 aprile 2014
La strana coppia
"Vedendo un immagine mi risulta difficile non esser rimandato a qualcos'altro, ed ora impossibile non divertirmi a cercare di affrescarne i colori su una qualsiasi piccola parete di carta. Penso sia per fermare, catturare un paio di oggetti vaganti nella mia mente e magari mai più visibili; temo sia per perder quel tempo che invece dovrebbe essere rivolto allo studio. Ma oggi posso, sento di potermelo permettere! Due ore perse oggi, oggi si, si recuperano! Per il resto oggi pensavo alle amicizie di lunga data, e ne ho parecchie di importanti, qualcuna ovviamente più bella delle altre, e da qualche settimana sto leggendo nei minuti trascorsi sui mezzi l'Isola del Tesoro, che penso mi stia dando una gran mano ad imparare!"
lunedì 7 aprile 2014
C'è qualcuno in casa? - 2 episodio
"Sebbene fuori ci sia un bellissimo Sole che manda in estasi le mie pupille e ravviva i sensi - serotonina in circolo finalmente! -, il cielo di Milano, ma forse de più quel libraccio verde che sto leggendo - e lo dico in modo benevolo, avendo quest'ultimo incontrato finalmente i miei favori -, ha ispirato in me qualcosa che spero risulti - in caso contrario io c'ho provato! - abbastanza inquietante. Divertimento a parte, lo pubblico per evitare di lavorarci e perderci conseguentemente dell'altro tempo ora che non ne ho più così tanto da spendere. E questo fa si che non mi sia preoccupato minimamente di come far continuare subito dopo la storia. 'Andrò a braccio', di volta in volta, come si suol dire!"
venerdì 14 febbraio 2014
Equivoci irrisolti
"Stamattina mi sono spaventato! Troppa luce! Oddio: che ore sono?! Fiuuuu! Che spavento! Ormai abituato al nero, al grigio, al bianco del cielo milanese, avevo dimenticato che il sole di questi tempi si alza abbastanza presto e fa capolino fuori dalla mia finestra lanciando i suoi raggi già alle 7.30, tanto che ormai evitavo, da un mesetto ormai, la sera, di abbassare le serrande. Così oggi, quando l'ho visto li a salutarmi, dovendo essere a lavoro per le 9.30, c'è mancato davvero poco che mi venisse un colpo, per non dire altro. 'Finalmente timbra il cartellino anche lui!' - è stato il mio successivo commento. Fatto sta che era un mese che pioveva incessantemente, e la stanchezza accumulata a causa dei conseguenti disagi si è fatta sentire una volta fuori dal cancello. Ho per la prima volta voluto, desiderato un auto. Un auto che mi portasse a lavoro in mezz'ora, che riducesse la fatica e lo stress che provocano i mezzi e le successive passeggiate chilometriche. Si, è vero! Ma è stato un secondo! Subito dopo ho ripassato la causa principale di tanto inquinamento, quello che inesorabilmente ci sta uccidendo qui al nord. Così ho subito allungato la mia gamba destra, ho camminato!"
martedì 4 febbraio 2014
C'è qualcuno in casa? - 1 episodio
"La maggior parte della gente è stupida. Non ignorante, stupida, è diverso. L'ignoranza si può facilmente eliminare e spesso e volentieri giustificare, la stupidità no! Troppe azioni si ripetono e troppo spesso, troppi i discorsi uguali che si fanno, troppe le parole esplose e non previamente pesate, troppa e spregiudicata prepotenza nell'esporre idee che sono frutti immaturi dal sapore ancora amaro, seppure nella stragrande maggioranza delle volte non vi sia alcuna consapevolezza di tale aspetto. Sveglia! Si può riproporre perennemente lo stesso vestito in maniera sempre diversa, o si può creare vestiti del tutto nuovi, supponendo che le combinazioni di colori, tessuti e accessori possibili facciano parte di un insieme isomorfo almeno ad N. Sono gli unici due modi per potersi presentare dignitosamente a questo ballo. Che poi, si badi bene, così tanto non dura, sebbene la illusoria idea di immortalità, dovuta alla nostra giovane età, tenti di convincerci sempre del contrario. Nulla dura per sempre, nulla è infinito, nulla è immisurabile. Semmai mancano i mezzi necessari ad effettuarne la misura. Lo stesso universo, son convinto, sarebbe misurabile. L'infinito è solo una parola, un concetto inventato per sopperire al nostro bisogno di dare un nome a quello che per ora non si riesce a misurare, neanche assegnando un numero gigantesco all'errore di accuratezza. E chissà se si riuscirà mai a misurare la grandezza, il volume dell'universo intero. Di certo, mi rattrista un po' il fatto di ritrovarmi a pensare alle stesse cose che mi suscitavano enorme angoscia quando a quindici anni tiravo il naso all'insù verso le stelle appese sul soffitto della mia cameretta. Dovrei perdere interesse verso certi pensieri una volta capito che ad alcune domande non posso dar risposta. Dovrei! Anche perché vorrei non dover per forza, ogni volta, alla fine, sentirmi inesorabilmente uno stupido."
lunedì 6 gennaio 2014
Un rozzo intermezzo
"Alle volte capita di passare del tempo in libreria. O meglio, il più delle volte capita per sbaglio di entrarci. La prima volta che ci misi piede, non molto tempo fa, mi colpì la mole di gente seduta a leggere, con la evidente voglia in tasca di spendere i propri spiccioli: si, una voglia simile a quella del più tirchio dei genovesi. Mi colpì ancor di più quell'uomo pelato che, da quello stesso giorno, tornò periodicamente con l'idea di leggere qualcuno dei classici presenti senza pagare alcunché. Alle volte l'ho visto comprare, ma son pronto a scommettere che nessuno di quei libri sarà rimasto nella sua casa per più di un singolo giorno. Li avrà sicuramente regalati in giro, per qualche compleanno, per qualche laurea. Avrà ostentato sicurezza, mentre dimostrava la conoscenza di alcuni passaggi, e, certamente ammaliato, da parte sua l'interlocutore avrà gentilmente accompagnato un suo sbadiglio con le parole 'lo leggerò sicuramente!', mentre non troppo cautamente passava già a scartare qualche altro più promettente dono. Sto leggendo un libro. Lo sto leggendo quasi certamente perché mi è costato una cifra irrisoria, quasi ridicola. Una ferita portata al mio portafogli che si rimarginerà saltando, mio malgrado, per cinque giorni il solito, ma smisuratamente amato, cappuccino mattutino.
mercoledì 4 dicembre 2013
Fantasia e realtà!
"Quanto sono belle queste giornate fredde di sole accompagnate dalla trepidante attesa, per i ragazzini, del Natale. Lo stesso ambiente di questo paesino, ricolmo di ville sfarzose, alcune quasi ottocentesche, con sullo sfondo le montagne già innevate, riscalda, rilassa. Per certi versi si contrappone alla Milano frenetica e spassosa, seppur questa non disti che qualche chilometro. Su questo sfondo, senza respiro, butto giù un paio di righe, senza pensarci troppo: semplicemente lascio muovere la mano a suo piacimento. Mi è nato così questo piccolo brano, che poi non è altro che un racconto, magari da musicare un giorno. E con mio grande stupore mi ritrovo entusiasta, che che ne dica chiunque possa mai leggerlo."
venerdì 15 novembre 2013
Beati a vui ca no faciti nu cazzu dalla matina alla sera!!
"Oggi risento il mio amico che al telefono mi passa il Grande Mix il quale esordisce come sempre alla sua maniera: 'We benede, indovina ce ste fazzu?' Io come da copione rispondo: 'Mix, ste fatii?' E lui un po' andato in confusione mi risponde: 'No! ... Ste fatiu!' ... Segue poi un piccolo lasso di silenzio che prolunga la trepidante attesa per la parabola discendente che arriva sferzante come di consueto: 'Aaa, beati a vui ca no faciti nu cazzu dalla matina alla sera!!' Così molla il telefono e tranquillamente immagino se sarà allontanato lasciando la parola al primo, mentre quasi me la faccio sotto dalle risate rivedendomi la scena da spettatore. Il Grande Mix e il suo innato modo di infondere felicità nella gente, eheh!"
domenica 13 ottobre 2013
L'incorreggibile monotonia d'assalto
"Le levate mattutine delle 5.30 non hanno più nessun sapore. Da una parte il freddo che inizia a sentirsi fuori dalle coperte, dall'altra il candore e la specialità tipiche di una colazione al bar gustata quando ancora è buio. Difficile prendere una decisione per giudicare la situazione buona o cattiva. L'ideale ovviamente sarebbe alzarsi, fare colazione in un bar aperto solo per te sotto casa e lavorare nel palazzo di fronte: perché non sono così fortunato? Comunque anche se avessi questa fortuna, non potrebbero nemmeno lontanamente avvicinarsi all'imprevedibilità di quelle di un tempo. La vita monotona dell'età adulta ragazzi!"
sabato 24 agosto 2013
L'inutilità dei buoni propositi
martedì 20 agosto 2013
Quando cascano, cascano!
"Oggi seguivo uno dei miei programmi di viaggi su Rai5; questa volta Ian Wright si trovava in Mozambico e, mentre mi gustavo le mie due friselle portate su a posta a posta, uno degli abitanti intervistati faceva notare, per mezzo di una frase che mi è piaciuta così tanto che me la son dimenticata, come la musica sia sintomo di felicità. Ho dedotto quindi, con grande piacere, di dover essere per definizione uno degli uomini più felici al mondo! Eheh!"
martedì 6 agosto 2013
Indimenticabili traumi infantili
"Della storia d'amore nata tra un mio amico e la sua 'conca' mi sfugge un particolare: 'Ma esattamente, come avete fatto a conoscervi? Amici in comune? eheh' Mannagghia tua! Sta cosa è troppo divertente!"
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